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La storia di Martino: cosa sapere quando si adotta un gattino.

  • 21 Dicembre 2021
  • By Diana
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La storia di Martino: cosa sapere quando si adotta un gattino.

La storia di Martino, cosa vuol dire adottare un gattino.

Questa è una pagina di diario a cuore aperto, la condivisione di una delle scelte più felici e allo stesso tempo sofferte della mia vita.

Royal Canin®, leader della nutrizione su misura per animali domestici dal 1968, mi ha chiesto di raccontarvi la storia del mio micio Martino e cosa ha significato per me adottare un gattino.

Perchè vi ho detto che è stata una delle decisioni più tormentate?

La risposta si cela in uno dei miei ricordi più gioiosi d’infanzia: il mio amico a 4 zampe Zaffiro.

Dopo la sua perdita, a 13 anni, tutta la famiglia ha sofferto moltissimo!

Il vuoto creato dalla mancanza del mio gattone bianco era davvero assordante, ed è stato così per ben due anni, fin quando non ho iniziato a pensare che nella vita si possono avere più amici.

E’ un bisogno umano quello di ricevere affetto e di donarlo, non dobbiamo mai farci bloccare dalla paura di soffrire ancora e rinunciare ad una potenziale gioia.

Così è arrivato Martino, un batuffolo grigio di appena 3 mesi dal musetto tondo e gli occhi arancioni.

Ci siamo resi conto subito che sarebbe stata un’avventura completamente diversa e che il nostro nuovo amico a quattro zampe aveva esigenze abissalmente differenti dal nostro Sacro di Birmania (Martino è un British Shorthair).

La prima grande differenza di cui ci siamo resi conto è legata alla lunghezza del pelo. L’alimentazione di un gatto varia tantissimo anche in base a questo aspetto.

Martino-1-819x1024 La storia di Martino: cosa sapere quando si adotta un gattino.

Adottare un gattino: qual è l’alimentazione più adatta per un gattino?

I primi mesi di vita sono cruciali per supportare la crescita di un gatto adulto sano e comprendere le fasi dello sviluppo vuol dire potergli offrire sempre ciò di cui ha realmente bisogno.

I gattini necessitano di un’alimentazione con un contenuto più elevato di energia e proteine, di quantitativi adattati di vitamine e minerali oltre a nutrienti specifici in grado di supportare le difese naturali.

martino3-819x1024 La storia di Martino: cosa sapere quando si adotta un gattino.

Cosa mangiano i gatti piccoli?

Nelle prime 4 settimane di vita il gattino riceverà inizialmente il colostro che poi si trasformerà nel “normale” latte materno.

Tra le 4 e le 8 settimane avviene lo svezzamento e per facilitare il passaggio dal latte al cibo solido,

 la scelta migliore è quella di optare per un cibo dalla consistenza particolarmente morbida (mousse o crocchette reidratabili).

Per rispettare la sua natura, gli si dovrebbe dare libero accesso al cibo: un gattino può fare numerosi piccoli pasti al giorno (e autoregolarsi in base alla sua razione quotidiana). Questo è il metodo ideale soprattutto quando viene introdotta l’alimentazione secca ed è quella che abbiamo utilizzato anche noi.

Abbiamo adottato Martino al termine dei suoi 3 mesi d’età e l’allevatrice ci ha consigliato di procedere con un’alimentazione a base di cibo secco della linea Kitten di Royal Canin® (utilizzata fino a 12 mesi).

Non in molti sanno che il gatto non ha bisogno di varietà alimentare. Sarà importante piuttosto abbinare alimenti secchi e umidi completi e bilanciati con omologhe caratteristiche nutrizionali per soddisfare i suoi specifici fabbisogni.

La crocchetta è importante per favorire l’igiene orale e limitare la formazione di placca e tartaro, mentre l’assunzione di umido aumenta la quota d’acqua ingerita: bere acqua fa bene a tutto l’organismo!

Dai 12 mesi di vita il gatto viene considerato adulto e con specifici fabbisogni nutrizionali in funzione dello stile di vita o di esigenze particolari.

martino-4-819x1024 La storia di Martino: cosa sapere quando si adotta un gattino.

Come educare un gatto?

Con Martino siamo stati tanto fortunati: non ci ha mai creato nessun tipo di problema e dal primo momento si è dimostrato un gattino dolce, giocoso e molto legato a noi.

I gattini, soprattutto nei primi tempi dalla nascita, imitano il comportamento della mamma.

L’allevatrice ci aveva avvisato che la madre di Martino: Giulietta, è una gran chiacchierona…effettivamente anche Martino ama esprimersi costantemente per ogni cosa.

Solitamente i mici imparano proprio dalla mamma ad usare la lettiera; sia con Zaffiro che con Martino è stato così e noi non abbiamo dovuto far nulla.

Per far comprendere il nome ad un gatto è importante chiamarlo nei momenti di gioco e non quando lo si rimprovera (lo collegherebbero a situazioni negative).

Nota dolente: se mi distrugge casa per farsi le unghie?

E’ importante investire su un tiragraffi e metterlo a disposizione del gattino dal primo momento! Quello che forse non sapete è che i gatti hanno un olfatto fino a 14 volte più sensibile del nostro e che possono essere attratti o respinti dagli odori.

Per attirarlo al tiragraffi si può usare uno spray a base di valeriana o erba gatta, mentre uno spray agli agrumi lo allontanerà dai mobili.

Spero che aver condiviso la mia esperienza possa spronarvi ad adottare un gattino, sono una fonte di felicità inesauribile e il più grande regalo che possiamo farci o fare a chi amiamo.

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QUESTO POST È STATO REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON ROYAL CANIN ITALIA®, MA DESCRIVE LA MIA ESPERIENZA DIRETTA

By Diana, 21 Dicembre 2021 Lifestyle blogger from Rome. Always searching for beauty in the world. Vado dove mi porta il cuore.

Diana

Lifestyle blogger from Rome. Always searching for beauty in the world. Vado dove mi porta il cuore.

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Diana De Lorenzi
Awarded lifestyle creator & storyteller since 2013. Alla ricerca della bellezza nel mondo.
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