La storia di Martino, cosa vuol dire adottare un gattino.

Questa è una pagina di diario a cuore aperto, la condivisione di una delle scelte più felici e allo stesso tempo sofferte della mia vita.

Royal Canin®, leader della nutrizione su misura per animali domestici dal 1968, mi ha chiesto di raccontarvi la storia del mio micio Martino e cosa ha significato per me adottare un gattino.

Perchè vi ho detto che è stata una delle decisioni più tormentate?

La risposta si cela in uno dei miei ricordi più gioiosi d’infanzia: il mio amico a 4 zampe Zaffiro.

Dopo la sua perdita, a 13 anni, tutta la famiglia ha sofferto moltissimo!

Il vuoto creato dalla mancanza del mio gattone bianco era davvero assordante, ed è stato così per ben due anni, fin quando non ho iniziato a pensare che nella vita si possono avere più amici.

E’ un bisogno umano quello di ricevere affetto e di donarlo, non dobbiamo mai farci bloccare dalla paura di soffrire ancora e rinunciare ad una potenziale gioia.

Così è arrivato Martino, un batuffolo grigio di appena 3 mesi dal musetto tondo e gli occhi arancioni.

Ci siamo resi conto subito che sarebbe stata un’avventura completamente diversa e che il nostro nuovo amico a quattro zampe aveva esigenze abissalmente differenti dal nostro Sacro di Birmania (Martino è un British Shorthair).

La prima grande differenza di cui ci siamo resi conto è legata alla lunghezza del pelo. L’alimentazione di un gatto varia tantissimo anche in base a questo aspetto.

Martino-1-819x1024 La storia di Martino: cosa sapere quando si adotta un gattino.

Adottare un gattino: qual è l’alimentazione più adatta per un gattino?

I primi mesi di vita sono cruciali per supportare la crescita di un gatto adulto sano e comprendere le fasi dello sviluppo vuol dire potergli offrire sempre ciò di cui ha realmente bisogno.

I gattini necessitano di un’alimentazione con un contenuto più elevato di energia e proteine, di quantitativi adattati di vitamine e minerali oltre a nutrienti specifici in grado di supportare le difese naturali.

martino3-819x1024 La storia di Martino: cosa sapere quando si adotta un gattino.

Cosa mangiano i gatti piccoli?

Nelle prime 4 settimane di vita il gattino riceverà inizialmente il colostro che poi si trasformerà nel “normale” latte materno.

Tra le 4 e le 8 settimane avviene lo svezzamento e per facilitare il passaggio dal latte al cibo solido,

 la scelta migliore è quella di optare per un cibo dalla consistenza particolarmente morbida (mousse o crocchette reidratabili).

Per rispettare la sua natura, gli si dovrebbe dare libero accesso al cibo: un gattino può fare numerosi piccoli pasti al giorno (e autoregolarsi in base alla sua razione quotidiana). Questo è il metodo ideale soprattutto quando viene introdotta l’alimentazione secca ed è quella che abbiamo utilizzato anche noi.

Abbiamo adottato Martino al termine dei suoi 3 mesi d’età e l’allevatrice ci ha consigliato di procedere con un’alimentazione a base di cibo secco della linea Kitten di Royal Canin® (utilizzata fino a 12 mesi).

Non in molti sanno che il gatto non ha bisogno di varietà alimentare. Sarà importante piuttosto abbinare alimenti secchi e umidi completi e bilanciati con omologhe caratteristiche nutrizionali per soddisfare i suoi specifici fabbisogni.

La crocchetta è importante per favorire l’igiene orale e limitare la formazione di placca e tartaro, mentre l’assunzione di umido aumenta la quota d’acqua ingerita: bere acqua fa bene a tutto l’organismo!

Dai 12 mesi di vita il gatto viene considerato adulto e con specifici fabbisogni nutrizionali in funzione dello stile di vita o di esigenze particolari.

martino-4-819x1024 La storia di Martino: cosa sapere quando si adotta un gattino.

Come educare un gatto?

Con Martino siamo stati tanto fortunati: non ci ha mai creato nessun tipo di problema e dal primo momento si è dimostrato un gattino dolce, giocoso e molto legato a noi.

I gattini, soprattutto nei primi tempi dalla nascita, imitano il comportamento della mamma.

L’allevatrice ci aveva avvisato che la madre di Martino: Giulietta, è una gran chiacchierona…effettivamente anche Martino ama esprimersi costantemente per ogni cosa.

Solitamente i mici imparano proprio dalla mamma ad usare la lettiera; sia con Zaffiro che con Martino è stato così e noi non abbiamo dovuto far nulla.

Per far comprendere il nome ad un gatto è importante chiamarlo nei momenti di gioco e non quando lo si rimprovera (lo collegherebbero a situazioni negative).

Nota dolente: se mi distrugge casa per farsi le unghie?

E’ importante investire su un tiragraffi e metterlo a disposizione del gattino dal primo momento! Quello che forse non sapete è che i gatti hanno un olfatto fino a 14 volte più sensibile del nostro e che possono essere attratti o respinti dagli odori.

Per attirarlo al tiragraffi si può usare uno spray a base di valeriana o erba gatta, mentre uno spray agli agrumi lo allontanerà dai mobili.

Spero che aver condiviso la mia esperienza possa spronarvi ad adottare un gattino, sono una fonte di felicità inesauribile e il più grande regalo che possiamo farci o fare a chi amiamo.

martino-6-819x1024 La storia di Martino: cosa sapere quando si adotta un gattino.

QUESTO POST È STATO REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON ROYAL CANIN ITALIA®, MA DESCRIVE LA MIA ESPERIENZA DIRETTA