Oggi la pioggia batte forte sui vetri della mia finestra. Il giorno perfetto per iniziarvi a raccontare della mia ultima grande avventura: l’Oman.
Una terra, non così lontana, ma davvero poco raccontata nella nostra dimensione. Tanti tabù e poche idee su cosa aspettarsi davvero.
Più di tante altre mete ha riscosso un incredibile interesse sui miei social, ho ricevuto messaggi bellissimi durante il viaggio.
I mie racconti cercano di esser sempre emozionali prima ancora di esser informativi. E’ il mio punto di vista, il mio diario personale.
In questa prima puntata vi porto tra le dune rosa del Wahiba Sand Desert, in oasi dai colori sgargianti e in un’atmosfera da Le Mille e Una Notte.
Il mio viaggio inizia da Milano, da qui si hanno voli diretti di circa 7 ore grazie alla compagnia di bandiera Oman Air.
Incontro qui il resto del gruppo, saremo divisi in due squadre: Oman Chic e Oman Sporty, capitanate direttamente dall’Ente del Turismo dell’Oman che ringrazio per questa incredibile opportunità. Indovinate quale è stato il mio team?
L’itinerario delle ragazze è volto a scoprire un volto del paese fatto di lusso e tradizione, di attenzione alla cultura locale e di luoghi colmi di magia.
Arriviamo a Muscat, la capitale, nelle prime ore del mattino ( siamo 4 ore avanti di fuso)… il sole è già alto e la prima sensazione è quella di forte caldo umido.
L’atmosfera bianco luminosa che accompagna il nostro arrivo giunge con la consapevolezza e la felicità di esser tornata in estate. Portatemi al caldo e mi farete immensamente felice.
Per me questa è stata una delle estati più lunghe di sempre, mi sento immensamente fortunata e grata per poterla decretare ufficialmente finita a inizio novembre.
Paghiamo il nostro visto turistico in loco ( 20 Rial = circa 45 euro) e prendiamo subito una sim locale che ci permetta di avere la connessione ovunque durante il nostro viaggio ( 10 GB di navigazione circa 15Rial = 35 euro).
La dimensione è onirica, mi sento non totalmente lucida ( non ho dormito durante il volo tanta la curiosità) ed è tutto così incredibilmente da scoprire.
Sempre in aeroporto incontriamo il Tour Operator che con tanta passione ha organizzato i nostri itinerari: Al Koor Tourism, creato da un italiano che ha perduto il cuore per questo incredibile paese, il perfetto anello di congiunzione se volete organizzare un’esperienza di viaggio in Oman. Da subito mi rendo conto di avere davanti agli occhi un sorriso gentile e premuroso ( quello delle nostre guide) che non ci abbandonerà per tutto il viaggio.
Ma procediamo con la prima tappa, salutiamo i ragazzi e ci dirigiamo verso il deserto.
Una delle oasi più famose e belle dell’Oman, la prima volta che vedo qualcosa del genere nella mia vita. I Wadi sono il vero e proprio punto di ritrovo per il weekend omanita ( venerdì e sabato). L’acqua dolce color smeraldo luccica così tanto che quasi acceca. Il cado è veramente notevole.
Probabilmente se non avessi prove fotografiche di esserci davvero stata penserei di aver vissuto un sogno, uno di quelli belli.
Tappeti colorati affollano le rive del bacino d’acqua, odore di caffè speziato nell’aria, bambini che corrono in tutte le direzioni; c’è chi si tutta dalle “scogliere” del canyon, donne in abiti tradizionali che assaporano una bevanda all’ombra di una palma, uomini che preparano la brace.
In rispetto delle tradizioni locali, se volete fare un tuffo nel wadi è bene indossare sopra il bikini ( ancor meglio un costume intero), un abitino o una lunga maglia.
Se c’è una cosa che ho imparato di questo popolo è che non vi diranno mai di no, sono totalmente aperti e gioviali nei confronti dello straniero ( e amano gli italiani). Ma apprezzeranno moltissimo il rispetto delle tradizioni.
Magari dedicherò un capitolino a parte sul giusto abbigliamento da scegliere.
Dopo un pranzo a base di Hummus e pane arabo ci dirigiamo nel pieno de deserto: il Wahiba Sands… benvenuti nella grande regione sabbiosa del Sultanato dell’Oman. Apro gli occhi ( mi sono un pochino appisolata lo ammetto) di fronte alla casa beduina che ci accoglierà per un caffè.
Ci viene detto di toglierci le scarpe, la sensazione dei piedi a contatto con una sabbia che ha la consistenza della seta, mi sveglia subito e mi riempie di entusiasmo.
Le case tipiche locali sono realizzate con piccole canne vegetali affiancate le une alle altre a formare pareti, a terra preziosi tappeti.
L’Oman è un popolo ricco, c’è presenza di petrolio nel sottosuolo.
Il caffè al cardamomo ci viene servito direttamente dalla padrona di casa, è buon usanza accettarlo e afferrarlo con la mano destra. I datteri, specialità nazionale, sono il nostro snack.
Ci rilassiamo e qualcuna di noi sceglie di farsi decorare le mani con l’henné.
Dopo un caldo arrivederci montiamo in jeep, direzione Desert Night Camp ( un campo tendato e hotel luxury ) per vivere la magia di un tramonto tra le dune del deserto.
Dormiremo qui e con tanta commozione posso dirvi che pernottare nel deserto era un mio grande desiderio fino da quando vidi il mio primo in California ( Joshua Tree).
Una notte di luna piena, stelle e musica dal vivo ci attende tra le dune di sabbia.
Lifestyle blogger from Rome. Always searching for beauty in the world. Vado dove mi porta il cuore.
Giulia_SpinningTheGlobe
6 Novembre 2017Il tuo articolo e le tue foto mi fanno venire voglia di mettermi subito alla ricerca di un volo per l’Oman! Un peccato che sia un paese ancora poco noto ai più. Grazie per farcelo scoprire! ☺